Quando l’intelligenza artificiale incontra la pornografia.
A poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge 19 luglio 2019, n. 69 (meglio nota come Codice Rosso) che ha introdotto nel nostro codice penale il c.d. revenge porn – sfruttare l’intelligenza artificiale per “spogliare” una donna e diffondere contenuti multimediali pornografici fake che la riguardano, è reato? E se sì, tale condotta è idonea ad integrare la nuova fattispecie di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti di cui all’art. 612 ter c.p., o esistono altre norme in grado di tutelare sotto il profilo penale le vittime di questo dilagante fenomeno?